Per un attimo ho la sensazione di stare in Africa. Il caldo che passa la pelle, entra nelle vene, il caldo è il respiro di madre terra. E il cielo è uguale al vestito intrecciato di fili colorati che adorna una giovane sposa nera nel suo giorno dell’amore. Vado indietro. Sono una ragazzina. Nella savana, Kenia. La prima volta in Africa. Prima di allora non sapevo cosa fosse madre terra. Non avevo mai incrociato lo sguardo miele lungimirante della leonessa, l’urlo degli elefanti in lotta al tramonto, la frenesia delle scimmie sui tetti, gli insetti nei bagni di fortuna, le zanzariere sui letti, da togliere il respiro, la notte buia e spaventosa senza luce elettrica, il cammino fiero dei Masai lungo distese gialle infinite, le chiome orizzontali degli alberi, i sorrisi bianchi dei fratelli africani, quella luce pazzesca negli occhi, il calore sulle mie mani e nel cuore, il baricentro come più basso, il richiamo delle radici, il sole che comanda uomini e animali, un senso di giustizia di sangue, di umiltà nel sistema astrale, spazio, sconfinato spazio, qualche ricco bianco di troppo, qualche servitore nero di troppo, per me bambina che osservo senza conoscere la Storia. E un senso profondo di appartenenza a qualcosa, di forte, commovente e ingestibile quanto il primo innamoramento che non ancora conoscevo, irresistibile. Il mal d’Africa. Tutto questo, ecco, provo per un attimo anche stasera. Sono passati anni da quel lontano viaggio. Il cielo è di Roma imperiale. Niente terra bruciata, ma bellezza antica e speculazione odierna. Eppure ora lo so, essere donna è questo mistero africano, è spazio e tempo senza limiti, no paralleli, no meridiani, no continenti, memoria dell’amore, futuro che si accende come la sigaretta nuova di un vecchio. È la mia vita, che nasce ad ogni tramonto, cara mia Africa europea.
Il mal d’Africa e’ una sensazione forte e tu la racconti benissimo!
Be’… detto da chi ci ha vissuto anni… è sin troppo lusinghiero…
L’Africa sarebbe dovuto essere il mio viaggio di nozze. Alla fine scegliemmo altro ma oggi grazie all intensità del tuo racconto ho potuto quasi respirarla anche io. Bravissima!
Potrà essere, allora, un viaggio che farai nel corso del matrimonio… Di certo servirà ad esporsi alla potenza della natura e dell’amore…
Mi hai fatto ripensare al film la mia Africa :l’intensita’ della nostalgia e l’ombra di un corpo femminile su una stradina illuminata dalla luna .
L’AFRICA..forse è stato l’unico posto in cui ho avuto la tentazione di restare…ed era il Kenya e di nuovo poi il Mozambico, mia tappa ricorrente, ho capito cosa sia il mal d’Africa, quel vento caldo che viene da lontano, ti avvolge e rilassa ogni tuo muscolo e finalmente ti senti..libero!
M.
Vero… quel vento caldo che fa arrendere il corpo…