Roma è lontana. Con le sue cupole, il suo potere, la storia di secoli e secoli, e il suo impero, la gloria, la decadenza. Roma con le sue luci di notte sui muri antichi, a risvegliare le anime dei morti. Roma che mi trattiene. La mia terra non è lì e non è ancora altrove. La mia terra sarà dove il cuore batterà più forte. Non sarà una terra senza macchie. Anche nella mia isola segreta, la seconda più a sud d’Europa per le carte del mare, c’è chi vuole scappare. Mi ha fatto sorridere e riflettere la confidenza di un giovane uomo di lì, sogna di andare in Africa, come un migrante al contrario, per sentirsi libero. Nel mondo ‘civilizzato’ ognuno sogna di andare più a sud per afferrare la libertà. Giù a capofitto, a rincorrere il sole fuori dai soprusi che oscurano gli occhi, oltre l’ombra dei piccoli o grandi sistemi che soffocano, oltre il potere, il potere dei soldi. Questo grande sud è l’utopia degli Antichi. E non è inutile, perché immaginario, anzi. Immaginare salva l’anima, le fa tirare fuori il meglio di sé… Io immagino un luogo dove il mio essere possa espandere all’aria le sue foglie leggere. L’habitat naturale che non è dove sono nata, ma dove sto rinascendo la seconda volta, da me stessa, avendo ritrovato chi sono. Ed è una patria che sfugge alla geografia ma non ai miei sensi, e credo corrisponderà a più di un posto, una città non conterrà più le molte vite nomadi oramai, ce ne vorranno due, o tre, o chissà, di luoghi dove oscilleremo come pendoli attorno al punto di equilibrio. Ma sarà bene così. Di sicuro il mio prossimo luogo, lo so, sarà il luogo… dell’amore. Già. Quell’isola sconosciuta per parte della vita o magari di tante vite, che d’un tratto compare dal nulla come una fata morgana. E non si sa quanto resterà a galla, ma è vera. Si può voler vivere con la testa, oppure con il cuore. Io ho scelto questa seconda via. L’ho intuita sin da quando lessi appena ventenne la rivoluzione della filosofia sulle pagine di un filosofo d’avanguardia (Merleau-Ponty), che osava rifondare il mondo a partire dalla ‘carne’. Ma l’ho scelta più tardi, quando la mia testa aveva costruito una gabbia dorata, e un giorno ho azzardato di distruggerla. Ora sono fuori. E sento il vento scivolare, sento l’acqua salata mordere le labbra rosa mollusco, sento il mio potere esplodere, il potere della vita, l’urgenza di varcare il confine, di lanciarmi oltre l’ostacolo della paura. E questo movimento è più grande di Roma, dei suoi palazzi, delle sue convenzioni buone e cattive. È l’origine di tutto. È il mio ‘cuore’.
Quando capita, se capita, non si riesce a contenere le emozioni che spingono ad annunciare il nostro momento magico! Il luogo? È lui che sceglie noi.
Che venga tutta la magia… Come un vento forte di maestrale…
Il cuore, la mente sono i veri luoghi della libertà umana. Luoghi senza confini, senza barriere in cui le emozioni, la ragione, i pensieri sono veramente autentici!!! Difendiamoli….
Già, custodire il cuore… Come il regno della nostra felicità…