Tutto è partito da qui. Dalla calma celeste in un lembo di calcare, in mezzo al Mediterraneo. Oggi so che la luce acquatica di Lampedusa ha compiuto il miracolo. Di quanta pace abbiamo tutti bisogno, per crescere e per ‘mettere al mondo’, ora lo so. Adesso che la vita si è accesa quanto un fuoco inaspettato, brucio felice nel vento. Ma non dimentico quella pace irreale. La desidero nella carnalità del corpo. Fortissimamente. La mia casa è un’isola piana e bianca in balia del Mediterraneo. Dove tornare per sentirmi pietra liscia nella natura madre.
Quando sfoglio le tue pagine, frugo come in un cassetto, certa di trovare qualcosa che mi ” meravigli” e dia delle risposte a stanchi interrogativi. Puntuale, dal mare della tua isola, ho pescato quella che attribuisce alla mancanza del sogno, il senso di frustrazione e, dunque ben venga il tuo esempio di giovani entusiasmi che benedicono la vita! Anch’io vorrei un’isola da amare.
Dolce Annamaria! La prima isola bella da amare sei tu! Ce l’hai!
Leggi “Il racconto dell’isola sconosciuta” di Saramago… meraviglioso… poche pagine densissime… è proprio sulla ricerca dell’isola…
La mia casa. Bellissimo! mi sono sentita cullare dal suono delle tue parole e dal rumore del mare.