Valeria De Luca

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Civetta

8 Marzo 2013 by Valeria 2 commenti

– e allora? –
– allora che? –
– allora che ci trovi in quello?- con un’intonazione d’insulto, di chi non ci crede che lei, la sua femmina di un tempo, si sia innamorata di uno sbirro.
– Quello nella vita sa aspettare, non vuole bruciare il mondo. Pensa. Trova le ragioni. Mica è una testa calda come te!-
– Uno che pensa… ah! sai che ce ne facciamo! –
– Che ve ne fate voi? Ma che se ne fa lui di voi! Ve ne state tra voi e voi, reggimi-che–ti-reggo. Dite che il mondo ce l’avete contro, il mondo! Ma che ne sapete del mondo? Siete mai riusciti a conquistarvi quello che vi spetta? E lui, una larva perché? Lui è un rapace! –
-… e come sarebbe, questo rapace ?… dimmelo un po’…-
– Pie’, hai presente quando si fa notte? Non ti sei scordato le camminate nostre a zonzo per la campagna? le luci del fiume lontane… Be’, ti ricordi  quando si alzava dal nulla quel canto lugubre, quel ciu-ciu che dicono porti disgrazia, te lo ricordi? a me faceva sognare… Ciu-ciu, ciu-ciu, cominciava basso basso e poi cresceva…-
-Sì, va bene… e poi?-
– Le civette,  sto parlando delle civette…-
– Le civette, ho capito! e che c’hanno a che fare con Giacomo? –
– e come se hanno a che fare… Giacomo è una civetta. La pistola è un optional –
– Pss…-
– Senti… lo sai che mi sono piaciuti sempre quelli con la testa, no? Quelli con gli occhi sgranati nel buio, in allerta. Senza sforzo, ci stanno e basta. Giacomo è così. La vista ce l’ha più degli altri. Le cose riesce a vederle quando nessuno le vede. Mentre le cose si muovono si muove con loro. Il collo che si ritrova lo fa ruotare per intero e i segnali gli arrivano dritti alle orecchie, è sintonizzato. Quando piomba sulla realtà nemmeno te ne accorgi… plana nella notte… in silenzio… schhh… Considera che al posto delle braccia e delle gambe abbia delle penne che non fanno resistenza nell’aria… Altro che larva… Adesso se ne sta in disparte, nelle radure. Ma a te e agli amici tuoi vi ha preso di mira, non aspetta altro che ingoiarvi interi! Perciò attento, Pie’, io ti ho avvisato…-
Qualche mese dopo, la notte della retata, quando Pietro si ritrovò dietro le sbarre, gli parve di vedere, nel buio del corridoio, gli occhi gialli di una civetta che lo fissavano.

Archiviato in:Frammenti Contrassegnato con: civetta

Commenti

  1. Antonella Assennato dice

    10 Marzo 2013 alle 17:22

    Bello, un frammento di vita che dice tanto….
    svegliamoci..
    A.

    Rispondi
    • Valeria dice

      25 Luglio 2013 alle 14:49

      Essere svegli con l’istinto… dentro la vita, con il corpo…

      Rispondi

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