Valeria De Luca

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Silenzio

4 Ottobre 2013 by Valeria 12 commenti

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Silenzio. Nella mia isola si è consumata più che in passato una tragedia. Del mare e dell’amore. Sono lontana, ho sentito da amici e visto per televisione il dramma. Lampedusa che ha accolto me nella mia fuga dalle odiose guerre occidentali, guerre di alienazione, non ha fatto in tempo ad abbracciare loro in fuga dalle guerre della carne e dei diritti.
Due guerre che non sono distanti. La prima si confonde nell’altra. La prima è la perenne guerra del potere su tutto e tutti, e miete le sue vittime tra la gente di colore, oltremare, con le armi, gli affari, gli equilibri nel grande scacchiere. Ma anche tra i bianchi in continente. Bianchi che non hanno più sogni, disillusi, cinici, senza lavoro e senza tetto, sempre di più, o col lavoro dove crepare addirittura, nelle morti bianche pure quelle già, o bianchi che il lavoro ce l’hanno, persino buono, e non ci credono più, il lavoro borghese delle scrivanie sulle cui carte assecondare a testa bassa il gioco di pochi che occupano poltrone e spostano capitali nei loro conti corrente, il cervello finito chissà dove insieme alle idee e alla coscienza, o bianchi dietro agli sportelli delle banche dove vendere menzogne insieme all’anima propria, o nelle testate dei giornali per seguire come soldati forzosamente i venti, o…
Silenzio, accidenti è più onesto il silenzio. Perché a tutti, poveri e sedicenti ricchi, manca la stessa cosa: la libertà.
C’è chi la cerca eroicamente, e muore in mare per raggiungerla, e chi crede di averla ma non l’ha affatto, e resta una vita sott’acqua, in apnea.
Libertà. Può condividerla solo chi la possiede. E l’Occidente non la possiede. Tutto questo è molto più grave di chi non vuole spartire un bene fisico che ha. La libertà riguarda l’essere, questo grande sconosciuto, su cui soltanto si gioca la felicità.
E l’Occidente non è.

Archiviato in:Diario

Commenti

  1. Gianluca dice

    4 Ottobre 2013 alle 11:37

    !

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    • Valeria dice

      5 Ottobre 2013 alle 08:56

      Già. Proprio così. !

      Rispondi
  2. marcella da lampedusa dice

    4 Ottobre 2013 alle 14:14

    Ciao vale,non ho parole per quanto successo,è uno strazio vivere queste scene,vedere questa gente morire in questo modo…. non ci sono parole per esprimere i volti dei sopravvissuti…per non parlare dei volti di coloro che non c’e l’hanno fatta ! Il mio cuore piange ..la mia bella isola soffre per questo grave lutto…. spero che fattacci come queste non si ripetano piu! e che l’Europa provveda a fermare queste tragedie !!!!!!!!!!!!!!!!

    Rispondi
    • Valeria dice

      5 Ottobre 2013 alle 08:56

      Cara Marcella! Sei come una sorellina minore sulla mia isola segreta… Una sorella dolce che la mattina ai Conigli mi salutava coi suoi grandi occhi azzurri, belli come il mare di lì. Speriamo di riuscire a essere protagoniste di cambiamenti, di movimento, col cuore che batte, sempre! Essere donne…

      Rispondi
  3. un po lampedusano dice

    4 Ottobre 2013 alle 14:24

    Lampedusa, amarla nella buona e cattiva sorte…

    Rispondi
    • Valeria dice

      5 Ottobre 2013 alle 08:50

      E tu la ami, amico mio, così tanto da restarne ammirati, da essere contagioso… Ci eravamo conosciuti alla riserva, esattamente un anno fa, e quel giorno, come fossi già un vecchio amico, ti raccontai dell’aspettativa e ti feci leggere il racconto O’scià, a capo della mia rivoluzione. E tu mi confidasti di Milano e dei tuoi sogni. Tutto venne facile come tra chi la natura unisce, semplicemente.

      Rispondi
  4. Rino dice

    4 Ottobre 2013 alle 15:27

    Sulla pagina facebook del RYF lampedusa di solito ricca di notizie non sono riuscito a scrivere altro che “dolore”.
    C’è nell’aria, sul volto dei miei paesani, questa mattina, senza accordo, tutti i bar erano chiusi, i negozi pure, così come le scuole. Unica nota triste, gli sciacalli o iene o mosche che vengono a Lampedusa a sguazzare nel loro elemento naturale, le merdate che noi uomini riusciamo a combinare. Nel tuo pezzo dici “silenzio” e invece questi uomini animali producono parole e immagini che fanno rumore . Il rumore spesso impedisce di pensare, ti distrae mentre il silenzio permette alla tua essenza di emergere, e l’essenza è coscienza, e credo che la coscienza/ essenza ci unisce tutti noi esseri. Questa sera non so ancora se terrò la lezione di Yoga, io la farò comunque per sentirmi meglio e se farò il rilassamento finale suggerirò la parola “responsabilità” come punto su cui meditare a 360 gradi.
    La mia responsabilità, perchè se questi fatti avvengono in questo nostro pianeta anche il mio comportamento, conscio o inconscio che sia ha contribuito al loro avvenire. Anche la natura si è incazzata, il mare è di quelli sciroccosi, così come l’umidità e le sorelle mosche che ci accarezzano. Per noi che abbiamo respirato e stiamo respirando aria di morte, per me, in particolare, che non andavo alla tabaccara per sfuggire a quel “luogo comune”
    di “bellezza”, l’andare per mare non potrà più essere la stessa cosa di prima, sono per tanti versi contento di ciò perchè significherebbe che il tempo che tutto cancella non sarà riuscito a cancellare la memoria.
    Ma ho parlato del mio dolore di spettatore e non mi avventuro a parlare del dolore degli attori, meschini come si dice in Sicilia, per non scivolare in banalità che lascio al sindaco, a chi racconta cento volte agli intervistatori ciò che è successo, senza avere il coraggio di recitare un bel ” vaffanculo” qualunque sia la testata che lo intervista.
    Oggi ho sentito il Papa Francesco ad Assisi nel suo discorso e mi è balenata nella mente una stupidata , alle prossime elezioni voto per lui. E’ veramente un illuminato ed anche se non sono credente, ogni sua parola è un messaggio per chi vuole ascoltare.
    Grazie a questi fratelli martiri, grazie a questo spazio, grazie allo scritto di Valeria che fa riflettere, grazie a questo dolore che oggi mi ha impedito di ridere o dire “loccarie”.

    Rispondi
    • Valeria dice

      5 Ottobre 2013 alle 08:43

      Ti ho immaginato fare yoga, caro Maestro, nella tua casa… rifugio di contemplazione fisica e spirituale insieme… Al riparo dalle troppe parole lanciate nello scirocco. Ti ho immaginato nel silenzio. E ho sentito che per tutti sarebbe quella la strada, ritrovarsi nel silenzio, respirare come lo yoga insegna, e a quel ritmo riprendere confidenza col battito della vita. L’amore.

      Rispondi
  5. Fulvia Rajola dice

    7 Ottobre 2013 alle 14:53

    Quanta “vita” in chi fugge inseguendo il sogno di una vita migliore…quanta “morte” nel nostro silenzio, nella nostra vergogna, nella nostra impossibilità, incapacità ed inadeguatezza …

    Rispondi
    • Valeria dice

      7 Ottobre 2013 alle 17:00

      Vero… la vita è nel movimento, nel sogno. La nostra Europa, fa male a dirlo, somiglia più a una grande palude.

      Rispondi
  6. AnnaMaria dice

    13 Ottobre 2013 alle 01:38

    Tutto troppo grande: il sogno, la tragedia, il maldestro tentativo di comprimerla in racconto, la cronaca che appiattisce tutto e… avanti un altro…non c’è posto!

    Rispondi
    • Valeria dice

      13 Ottobre 2013 alle 11:17

      Vero… l’usa e getta invade tutto, le notizie come le emozioni. Non riusciamo a sostare quel poco che sarebbe necessario per sentire, per arrivare al cuore, nostro e degli eventi. Eppure, ogni fatto urla che è arrivato il momento.

      Rispondi

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