Valeria De Luca

Pensieri, parole, emozioni

  • Home
  • Chi sono
  • Dicono di me
  • Pubblicazioni
    • Respira
    • Respira – Nota critica di Filippo La Porta
  • Blog
  • Contattami
  • Frammenti
  • Racconti
  • Reportages
  • Articoli filosofici
  • Diario
  • Lettere
  • Recensioni
  • Fantasie
  • Eventi
  • Gallery
Ti trovi qui: Home / Recensioni / La vita di Adele

La vita di Adele

29 Novembre 2013 by Valeria 5 commenti

20131129-231158.jpg

Ho atteso a scrivere di questo meraviglioso film (giustamente trionfatore a Cannes). Sfidando anche la mia memoria. Senza paura di perdere la vivezza di qualche particolare. Non mi importava. Volevo respirare tutto il blu. Sino a farlo scendere nella mia pancia, sentirlo sotto l’ombelico.
Il blu è un colore caldo. Già…
Secondo il titolo (strepitoso) del graphic novel di una giovanissima francese da cui il film è tratto (e di cui non inscena l’intera storia).
Il blu… sì… Ma quale blu?
Dapprima il blu dei capelli di Emma, che Adele incontra per strada. Ed è davvero un ‘incontro’. Ciò di cui parla, ancor prima che avvenga, il professore di letteratura della sua classe di liceo. Il tipo di incontri che hanno a che fare con la nostra essenza, storia. Non distratti scontri, o scivolamenti indifferenti, ma il filo segreto del nostro gomitolo. Il filo di Arianna che ci tira fuori dal labirinto della vita. Morbidamente.
E Adele lo afferra…
Da questo primo momento mi conquista! Mi conquista il suo coraggio disarmante! Femminile nel senso più profondo. Il coraggio di cercare la vita.
A dispetto della paura, del conformismo dei quindici anni, del giudizio feroce delle compagne, della lontananza psicologica dei genitori, della confusione sulla sua vita. A dispetto del vizio atavico delle donne di accontentarsi e così di tradire se stesse.
Ma Adele è un’eroina. E afferra il blu. Afferra il suo cielo di notte. Che contiene le stelle, i suoi sogni misteriosi.
Quel blu diventa il blu del sesso. Finalmente il sesso che lei cerca. E nonostante una certa distanza inevitabile che sentivo, nel mentre scorrevano le scene d’amore tra lei ed Emma, predominava la mia fortissima vicinanza ad Adele. Perché di quel sesso non rileva che esso sia etero od omosessuale. Il sesso che Adele scopre è il midollo della vita. Come direbbero i poeti romantici! È l’intensità misteriosa di esistere, il suo risvolto più vero, più denso, più acquatico.
Adele non finge, soprattutto nel sesso, come la maggioranza delle donne si abitua invece a fare. No. Lei cerca e trova il gioco e il piacere, che non sono il margine della vita, ma il suo centro più serio, più puro. Puro quanto la purezza dei bambini cui insegna, riuscendo a comunicare straordinariamente con loro.
Lei è profondamente, ovvero carnalmente, se stessa. Vera persino sui quadri che Emma dipinge ritraendola. E se ne accorgono, gli amici intellettuali e farisaici di Emma. Ne restano incantati, come chiunque, seppure falso o perso, resta incantato da una prova trasparente, di una bellezza trasparente. Chiunque sa che la verità è il midollo della vita, seppure vi rinuncia.
Ma poi… un brutto giorno… Adele perde il blu. Perde i capelli di Emma. Perde Emma. Che obnubilata dalla sua arte, o meglio dal mondo fatuo di quanto è attorno all’arte, si innamora di un’altra ragazza. La gelosia sul tradimento trascurabile che Adele compie è, ancor prima, inficiata dal nuovo innamoramento.
Emma non ha la forza verace di Adele, che è sempre rimasta fuori dal mondo intellettualistico. Eppure proprio in Adele si concentra la vera arte. Cioè la vita. L’amore, il sesso, i bambini. Il cibo. (Al di là del suo talento di scrivere diari).
Il mondo di Emma al confronto è povero d’aria, e ingannevole, e non a caso è proprio lei l'”intellettuale” e Adele la ‘semplice’.
Ma, povertà di Emma a parte, in ogni eroina c’è un punto debole. Quello su cui si gioca il finale. In Adele è che la sua è una verità ancora acerba. Solo per se stessa e i suoi simili. Non per gli Altri. Non pubblica.
E così, Adele mantiene il segreto sul blu della sua vita. Si nasconde al mondo. Ai genitori, agli amici, al lavoro.
E quando le strade delle due ragazze si dividono, Adele non perde solo un amore, ma come avviene sempre nella acerba giovinezza (e non solo) perde il suo unico interlocutore, il suo specchio, la terra dove essere se stessa.
E allora che succede? Che succede poi?
Il bello di questo film è, anche, che non sappiamo come finirà.
Già…
Sappiamo, sul finale, che Adele è ancora innamorata di Emma, nonostante sia passato un po’ di tempo dalla loro separazione, forse anche un paio d’anni. Cerca un incontro sola con lei. In un bar. Incontro commovente. In cui apprende che Emma non è e non sarà mai più innamorata di lei, seppure avrà sempre tenerezza per lei.
E basta.
Quindi?
Quindi il resto non importa al regista.
Questo film parla di sentimenti universali. Come l’amore! Il desiderio di trovare se stessi! Di mordere il midollo della vita! La paura di raggiungerlo e la desolazione di perderlo! La solitudine di ogni strada onesta.
Il resto, il finale, quasi non serve.
È un film sulla verità privata del cuore.
E il cuore lo inquadra in presa diretta. Con una telecamera puntata su Adele in un primo piano perenne. E anche questi sentimenti salgono in un primo piano altrettanto mozzafiato. Lo fanno nel modo più naturale. Sul volto di una ragazzina acqua e sapone, con la sensualità di una dea e l’ingenuità fanciullesca di un’adolescente. Che diviene giovane donna. Ma con un punto debole maledettamente femminile: Adele ce la fa a sottrarsi alla finzione con se stessa, ma non ai segreti col mondo.
E alla fine è lei, la donna forte ma anche fragile, ad indossare il blu, per andare un’ultima volta, forse, ad una mostra di Emma. Un bellissimo abitino blu. Lei come una modella senza vanità, fiore dannatamente innocente, iris di campo.
E nell’ultima scena la salutiamo, nostro malgrado, guardandola fuggire via per strada da sola, col suo mal d’amore non guarito. Eppure fiera. Eppure calda.
Ci spezza il cuore. Come le eroine dei grandi romanzi ottocenteschi.
Adele antica e contemporanea allo stesso tempo.
Diventerà, una donna senza segreti? Porterà a termine “il viaggio dell’eroe”?
Il futuro, che colore avrà?
Il film tace.
Eppure diventiamo noi, magicamente, quel blu… Magari è questa, chissà, la vera scommessa del bravissimo regista. Scommessa riuscita.

Archiviato in:Recensioni

Commenti

  1. Gina dice

    1 Dicembre 2013 alle 10:29

    Bellissimo pezzo. Brava, complimenti.

    Rispondi
    • Valeria dice

      1 Dicembre 2013 alle 10:55

      Grazie Gina…
      L’abbiamo visto insieme ed è davvero una memoria speciale. Nonostante la tortura della terza fila!
      Ne è valsa la pena, però, ci resterà negli occhi, nel cuore.
      Come donne, prima ancora che amiche, promettiamoci di cercare sempre il blu nella nostra vita… ok?

      Rispondi
  2. Fabio dice

    12 Dicembre 2013 alle 12:02

    anche a me ha colpito ed è piaciuto molto, ma non riuscivo a trovare le parole giuste per descriverlo…tu l’hai fatto 🙂

    Rispondi
    • Valeria dice

      12 Dicembre 2013 alle 19:37

      Fabio che sorpresa!! Sono felice di condividere con te il fascino, così particolare, di questo film. Continueremo a voce!

      Rispondi
      • Fabio dice

        13 Dicembre 2013 alle 12:59

        molto volentieri 🙂

        Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cerca tra i miei pensieri

Il mio archivio

  • Maggio 2016
  • Novembre 2015
  • Ottobre 2015
  • Luglio 2015
  • Maggio 2015
  • Aprile 2015
  • Marzo 2015
  • Febbraio 2015
  • Dicembre 2014
  • Novembre 2014
  • Ottobre 2014
  • Settembre 2014
  • Agosto 2014
  • Luglio 2014
  • Giugno 2014
  • Maggio 2014
  • Aprile 2014
  • Marzo 2014
  • Gennaio 2014
  • Novembre 2013
  • Ottobre 2013
  • Settembre 2013
  • Agosto 2013
  • Luglio 2013
  • Giugno 2013
  • Maggio 2013
  • Aprile 2013
  • Marzo 2013

Le mie raccolte

  • Articoli filosofici
  • Diario
  • Dicono di me
  • Eventi
  • Fantasie
  • Frammenti
  • Gallery
  • Lettere
  • News
  • Pubblicazioni
  • Racconti
  • Recensioni
  • Reportages
  • Senza categoria

Dite a me

Copyright © 2021 · Scribble Child Theme on Genesis Framework · WordPress · Accedi