Come va, Simone?
Pensavo… che fascino un progetto di 5 anni (lungo quanto un liceo, quanto o più di un’università), in cui si conosce come perimetro la rotta, ma è tutto completamente aperto riguardo ciò che capiterà nel mezzo… Questa libertà di contenuti in uno spazio fisico tracciato è incredibile. Proprio un viaggio. Un percorso finito, eppure infinito. Come la vita del resto. Non si sposteranno i tre continenti (se non fra molte ere), ma noi sì. E mi commuove questo progettare di ampio respiro. Inchiodati dai documenti programmatici economici (sempre di cortissimo respiro), noi europei sembriamo aver perso la vista. La prospettiva. Questo è un viaggio di prospettiva. Conta il primo piano, ma ha un senso nel fondale. Non è una luna, una mangiata di pesce, una navigazione sotto le stelle, una occupazione di un’isola, una ricerca scientifica, un incontro tra letterati, uno o dieci libri, ma è un insieme. Grande. È come se l’Europeo, quest’uomo seduto e stanco, troppo cerebrale, cinico, col cuore raffreddato, con le mani e i piedi legati, si sciogliesse e partisse. Con l’ampiezza di confini che gli compete. E si riscaldasse magicamente. Ridiventasse una mattina quello che è, un Mediterraneo. Ecco, questo viaggio è una Metamorfosi. Non di in piccolo equipaggio, ma di un popolo. Così l’avverto. La barca a vela che governate – Mediterranea – è solo la punta di una rivoluzione più potente e duratura… eppure è lei, questa piccola imbarcazione, che ha acceso la miccia, e dall’Italia. Come fu in passati più gloriosi.
Tutto questo commuove.
Viaggiare…perdersi nell’infinto universo!
Già… perdersi è essenziale, di tanto in tanto. Mai come ora sento come sia stato cruciale permettere la presenza del ‘vuoto’ nella mia vita. Niente è più fecondo.
Molto bello ciò che scrivi, il viaggio è una metamorfosi. Dev’essere abbastanza lungo affinchè ciò accada e questo lo è sicuramente, ed è “centrato”, va a pescare direttamente nel mare che ci riconnette alle nostre origini. Chissà, potrebbe davvero riuscire questa metamorfosi all’indietro. I primi europei moderni che provano a ricongiursi con il passato, un’avanguardia.
Già! Un’avanguardia, esattamente!
Saluti
PS E tu, Fabio S., sei o sei stato a bordo di Mediterranea? oppure la segui da terra? In ogni caso, piacere!
Piacere mio, Valeria. Sto seguendo l’avventura di Mediterranea da terra e frequento il blog di Simone ormai da qualche anno, precisamente da fine 2009, quando acquistai per caso Adesso Basta. Data la mia giovane età di allora (29 anni), all’inizio ero poco partecipe ma con il tempo ho cominciato a capire, farmi domande e ad addentrarmi maggiormente nelle tematiche. Di Mediterranea cerco di cogliere il significato esistenziale… io invece sono uomo di terra 🙂 : sono un cicloturista e a breve partirò per un viaggio di circa 40 giorni!
Tu sei stata a bordo, invece?
Bello un giro in bici di 40gg!
Non ho letto ancora i libri di Simone, lo farò a brevissimo, ma l’ho conosciuto tramite gli amici che me ne hanno parlato con entusiasmo
(mi piace davvero molto lo stile così come il punto di riflessione dei suoi racconti sul blog)… la sua “rivoluzione” è affluita nella mia proprio quando, due anni fa, ho preso l’aspettativa…
L’ho incontrato di persona, però, e ho visitato Mediterranea al porto di Pescara il giorno dopo la partenza ufficiale da S.Benedetto. È stata una casualità meravigliosa, sono stata accolta con la massima gentilezza.
E poi, incredibile… il mio romanzo RESPIRA (uscito 2 mesi fa) è salito a bordo!!! Lui sì, è partito con loro!
Saluti ancora:-)
Grazie! E questo viaggio me lo pago in parte a livello lavorativo, prendendomi una micro-aspettativa :))
Ma come è riuscito a esprimere Simone, bisogna vivere un po’ in perdita… monetaria e credo anche energetica, pur di realizzare quello che desideriamo e ci emoziona. Quindi uscire un po’ dal seminato penso sia una cosa saggia, oggi più che mai. E magari arrivare un domani (non troppo in là) a riuscire a cambiare vita e allontanarsi da questo sistema produci-consuma-crepa, che è veramente la morte dell’essere umano.
Ho letto 3 saggi di Simone (uno scritto a 4 mani con Paolo Ermani), ma non conosco ancora il Perotti romanziere, che secondo me è ancora meglio.
Complimenti per i tuo romanzo e in bocca al lupo 🙂
Ciao