Mi è capitato sabato pomeriggio. Di essere scossa da un’emozione potente. Riascoltando, incantata, una lezione di letteratura e di filosofia. O forse, ho ascoltato una fiaba, la più suadente. Non ero più tra i banchi di scuola, ma c’erano le mie professoresse sedute accanto a me. Una di loro non la vedevo dalla maturità. E c’erano pure alcuni compagni di avventura di allora. Non mi sembrava trascorso tutto il tempo realmente trascorso, un fiume scivolato addosso rapido, setoso. Non ho avvertito nostalgia, al contrario un calore diffuso. La pienezza di quando passato e presente si mescolano e si compiono. Ecco, quando un fiume sfocia nel mare… Qualcosa avevo intuito tra i banchi. Aveva a che fare col mio “destino” e adesso quello stava cominciando ad essere reale. Mi sono detta, sabato pomeriggio: che umana benedizione, la scuola! La scuola di carne che ho avuto la fortuna di vivere io. Maestri che hanno nutrito la mia fantasia e la mia fame di verità. Tra la leggerezza e l’ironia di noi adolescenti l’ho vissuta. Nelle risate a crepapelle di mattine sonnolente. L’eco di quelle risate è rimasta nell’aria, insieme al profumo di pizze rosse alla ricreazione, le sigarette audaci di qualcuno, il sogno dell’amore, le confessioni bisbigliate tra ragazzine, l’ardore di crescere e lasciare vuoto il nido e il terrore di osare tanto. Questo sapore salato e dolce mi è tornato sulle labbra d’improvviso. Sabato pomeriggio. Il sapore di un’onda morbida da un’isola remota.
(La Feltrinelli Pescara – 25 ottobre 2014,
con la prof. Colaiacovo e la prof. Sanvitale)
C’ero anch’io, fortunatamente quella sera, e ho colto quanto fedelmente riporti: il tuo sguardo era ancora assetato di conoscenza, disposto a stupirsi, ad ammirare! Tutto questo ti fa onore, rende merito alla tua formazione, grazie alla quale hai conservato l’umiltà della vera sapienza! Scrivi ancora Valeria, donaci altre parole che diano una boccata d’ossigeno al nostro tempo, come il tuo “Respira”. AnnaMaria.
Cara Annamaria, non sai quanto ero felice di averti vicina… Hai condiviso l’avventura di questo libro dalle prime pagine di bozza…
Resta con me su questa strada! Come amiche che passeggiano vicino al mare, respirano l’aria salmastra e si portano bene!
L’appuntamento con “Respira” fin da subito si è profilato come speciale, uno dei più importanti e coinvolgenti dell’anno. Un bel distillato di scoperte e riscoperte, un cocktail emotivo difficile da non assaggiare. Alla fine è stato così, anche di più: protagonista un bel libro, difficile dopo averlo letto non apprezzare la particolare sensibilità, l’indubbia vocazione e preparazione letteraria dell’autrice. La conoscenza e l’apprezzamento per Valeria come scrittrice poi sono stati destinatari e mittenti di una personale e collettiva missione nostalgia/allegria, quella mia e di diversi compagni di classe e amici del liceo, accorsi anche per rivedere e riascoltare in cattedra due importanti insegnanti dell’ultimo “quotidiano” scolastico. Nello specifico ho voluto provare un rinnovato e sicuro tripudio interiore, composto di commozione, di curiosità e di goliardico piglio nell’assistere dopo 25 anni ad una “lectio” della mia professoressa preferita, Silvia Sanvitale. Sono stato per due anni uno scrivano irriverente, un attento cronista di tutte le sue auliche, appassionate, teatrali spiegazioni. Da questa opera certosina ne venne fuori tanto materiale prima per frequenti parodie, poi per tirarci fuori espressioni “giuste” al momento “giusto”, ora anche per ritornare indietro con la mente. Così fu creato, abbiamo creato il “mito” di Silvia, della nostra cara e ottima professoressa di lettere, innamoratissima della sua materia e disperatamente missionaria per farla apprezzare ai suoi acerbi studenti. Un’esperienza scolastica fondamentale e indelebile, la giusta congiuntura tra apprendimento, apprezzamento e “divertimento”, tale da legarci a quella “cattedra” per sempre, E ritrovarla ancora in ottima forma, pronta a dispensare nuove chicche della sua intatta verve e sconfinata preparazione letteraria ha deliziato e confortato i suoi maturi studenti presenti. L’appuntamento di “Respira” alla Feltrinelli di Pescara è stato davvero un miracolo e un regalo denso di emozioni, per le quali io, ma non solo, sento e porgo sinceri e grati ringraziamenti e complimenti a Valeria.
Caro Peppe, a ringraziarvi sono io… Questa rimarrà come la presentazione più intensa e “storica” che mai potrò sperimentare… La Sanvitale è sempre stata presente nelle mie tappe… ma questa volta ero io diversa… con il mio sogno non più nel cassetto o pubblicato da premi per “giovani scrittori”, ma in cammino a piccoli passi per la strada reale e da adulti… E trovarmi fianco a fianco con lei, con la prof di filosofia che non vedevo dalla maturità, con voi amici di liceo e di avventura, in un affiatamento fuori dal tempo ordinario, è stato il respiro più naturale di questo mio “inizio”… umano, molto umano… Grazie davvero.
Sono passati alcuni giorni dalla presentazione che mi ha scaraventato in un vortice di pensieri e ricordi….i prof ..gli amici della Scuola che sono poi come fratelli….ma ancora oggi, rimane intensa l’emozione che mi ha portato indietro nel tempo, un tempo, tuttavia, presente come se quel ragazzo del liceo, con quella fame di verità non mi avesse mai abbandonato… Forse questa è l’essenza della giovinezza? o forse essere adulti è prendere sul serio questo desiderio infinito ed amarlo in ogni cuore che pulsa..
I nostri prof hanno sempre alimentato il nostro desiderio avventuroso di conoscenza che ci faceva imparare a memoria i canti di Dante o passare ore a parlare di Filosofia …o anche a cantare o scrivere canzoni .. dimenticando a volte di fare i compiti per casa…la Scuola un’avventura di Amicizia indelebile…e Silvia ( La SANVITALE) ci ha servito su di un piatto d’argento uno strumento come la letteratura per indagare appassionatamente la realtà e noi stessi. Infatti, dopo quell’incontro non ho potuto che ricominciare a rileggere i miei poeti…trovando la poesia di ADA NEGRI “Mia Giovinezza” che penso descriva meglio di me questo Presente. Grazie Valeria e grazie anche a Peppino…che mi ha invitato…
Condividiamo quell’emozione, caro Fabio… quel desiderio di verità e di amicizia rimasto intatto… per questo ti ringrazio, di essere venuto, col cuore aperto, a scrivere la “canzone” della nostra scuola, un leit motiv che durerà sempre….